1 - INTRODUZIONE
CARTA D'IDENTITA' SPIRITUALE degli AMICI di TERRA SANTA
di Mons. Antonio Mistrorigo
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1 – INTRODUZIONE 5 – LA NOSTRA VISTA PIÙ CORTA DI UNA SPANNA 6 – IL RIMPROVERO DI GESÙ - L'IMPORTANZA DELLA FEDE |
1 – INTRODUZIONE
… nel racconto evangelico dei due Discepoli di Emmaus (Lc 24,13-43)
13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto.
15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
17 Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?».
Si fermarono, col volto triste; 18 uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
19 Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;
20 come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
21 Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 23 e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
25 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
28 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.
29 Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
33 E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
36 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
37 Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
41 Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Pochi racconti del Vangelo risplendono per bellezza, contenuto ed efficacia come quello dei due discepoli di Emmaus.
Emmaus (in arabo El-Qubeibeh = piccola cupola) è un piccolo villaggio musulmano a 18 Km. a nord di Gerusalemme, dove un‘antica tradizione ha collocato l‘incontro con Gesù risorto, la sera di Pasqua, con due suoi discepoli.
Tale racconto è sintesi di tutto il Vangelo; è manifestazione stupenda del cuore di Cristo risorto ed è espressione ultima del cuore umano, che rimane sempre inquieto finché non riposa in Cristo, via, verità e vita.
In esso gli Amici di Terra Santa trovano la loro più significativa carta d’identità spirituale, frutto dell‘incontro con il divino amico che è Cristo risorto, il quale trasmette loro I‘unica Parola che è fonte di risurrezione e di vita.
Il racconto è riportato da S. Luca nell'ultimo capitolo del suo vangelo (24, 13-43), come coronamento della ”buona novella" portata da Cristo nei ”mondo nuovo” da lui inaugurato con il suo mistero pasquale.
È bene leggerlo adagio e con molta attenzione; non si tratta di un semplice episodio a sé stante, ma della mirabile realtà della presenza di Cristo risorto anche nella nostra vita quotidiana.
I due discepoli sono figura di ciascuno di noi, che si trova pure in cammino con le sue preoccupazioni e affanni quotidiani verso la propria Emmaus; ma se per via incontra Cristo che gli parla e lo tocca nell'intimo, allora il cammino cambia subito tono e percorso, e prende la via del ritorno a Gerusalemme, diventata luogo di gioia perenne per la presenza di Cristo risorto.
L’episodio, infatti, è tutto incentrato sull'incontro con Cristo, che cambia la morte nella vita e il dolore nell'esultanza.
Ecco dapprima i due discepoli, di ritorno da Gerusalemme, estremamente abbattuti e feriti nelle loro speranze per i tragici avvenimenti del venerdì santo di cui erano stati testimoni.
Ma, dopo l‘incontro con il misterioso forestiero, che, lungo la via, spiegò loro i reconditi piani di Dio, e il senso della croce e "spezzò il pane" dinanzi a !oro, cosi lo “riconobbero", tutto cambiò: mente, cuore, volto, discorsi e, perfino il cammino, che diventò un ritorno sollecito a Gerusalemme per annunziare agli Apostoli che Cristo era veramente risorto ed essi l’avevano visto nello spezzare il pane. Davvero meravigliosa la storia di questi due discepoli; è una scuola che insegna il cammino della fede e dimostra come tutto si decide, nell'incontro con Cristo, nell'accoglienza della sua parola e nel riconoscimento della sua presenza, che nell'Eucarestia è luce della mente, fuoco del cuore e vero "pane di vita”!