Terra Santa di Giordania
28 ottobre 2018
L'ultimo pellegrinaggio conclusosi la settimana scorsa ci ha portato a conoscere la Terra Santa di Giordania.
Sono molti i luoghi che sono citati nel Vangelo e nell'Antico Testamento: Betania oltre il Giordano, Gerasa e Gadara, il monte Nebo, Madaba, Macheronte e Anjara dove secondo la tradizione Gesù Cristo e suoi discepoli si sarebbero fermati a riposare durante un viaggio Gerusalemme e la Galilea. E l'antica capitale del Regno dei Nabatei: la bellissima Petra.
Ritorniamo brevemente in questi luoghi...
BETANIA OLTRE IL GIORDANO è richiamata nel Vangelo per il battesimo di Gesù (Gv 1, 23-28); in questo luogo si svolgono anche gli eventi della storia (per alcuni leggenda) di Santa Maria Egiziaca.
23 “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia”. 24 Essi erano stati mandati da parte dei farisei. 25 Lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?". 26 Giovanni rispose loro: "Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27 uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo". 28 Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Gesù lascia Nazareth e si dirige verso Synthopolis e Pella per raggiungere l'indomani Betania oltre il Giordano dove Giovanni battezzava...
Santa Maria Egiziaca (dal sito Santi e Beati)
"Il racconto della sua vita confina spesso con la leggenda. Di sicuro era nata nel IV secolo ad Alessandria d'Egitto e si guadagnava da vivere facendo la prostituta. Fuggita da casa a 12 anni, a 29 si imbarcò su una nave di pellegrini diretta in Terra Santa. Arrivata a Gerusalemme, volle partecipare alla festa dell'Esaltazione della croce al Santo Sepolcro. Prima di entrare però fu come trattenuta da una forza invisibile mentre una voce dentro di lei diceva: «Tu non sei degna di vedere la croce di colui che è morto per te tra dolori inenarrabili». Convertitasi, andò a vivere solitaria nel deserto oltre il Giordano dove restò per 47 anni. Là fu trovata dal monaco Zosimo che le porse la santa Comunione, promettendole di tornare l'anno successivo. Quando fece ritorno la trovò però morta. Era probabilmente il 430. Secondo la tradizione la tomba sarebbe stata scavata da un leone con i suoi artigli. (Avvenire)"
GERASA: situata nella zona ellenistico-romana dei territori della Decapoli, lega di città fondata da Alessandro Magno. Jerash - Gerasa è detta anche la Pompei del Medioriente: visse il suo massimo splendore sotto il dominio dei Romani con il nome di Gerasa; è rimasta sepolta per secoli sotto la sabbia prima di essere riscoperta. E' una splendida testimonianza della grandezza delle opere di urbanizzazione dei Romani in Medio Oriente: templi, strade lastricate, colonnati, teatri, fontane, bagni termali...
UMM QAYS, l'antica GADARA: commistione di resti greco-romani e abitazioni dell'epoca ottomana in basalto nero. E' citata nei Vangeli per il miracolo di Gesù che scaccia la legioni di demoni. Il brano evangelico descrive così l'avvenimento:
Mc 5, 1-13: 1Intanto giunsero all'altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni.2Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. 3Egli aveva ,la -sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, 4perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo.5Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. 6Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi, 7e urlando a gran voce disse: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». 8Gli diceva infatti: «Esci, spirito immondo, da quest'uomo!». 9E gli domandò: «Come ti chiami?». «Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti». 10E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione. 11Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. 12E gli spiriti lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi».13Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono uno dopo l'altro nel mare.
LA REGIONE di MOAB, dove vi si trova il Monte Nebo, Madaba, il sito archeologico di Umm Al-Rasas. E' l'antico nome del territorio che si estende a est del Mar Morto; di fronte, a ovest, c'era la Giudea. In Genesi 19,30-38 è raccontata la nascita di Moab e Benammi, rispettivamente i capostipiti dei Moabiti e degli Ammoniti, nati dalle figlie di Lot, che giacquero con il loro padre, dopo essere scampati per volontà divina alla distruzione di Sodoma.
IL MONTE NEBO: detta la Collina di Elia, il luogo dove, secondo la tradizione, il profeta ascese al cielo. E dove Mosè vide la terra promessa: dall'alto infatti si può ammirare la Terra Santa e parte della valle del Giordano. Alto circa 817 metri, nonostante il suo aspetto desertico, sui fianchi del monte scorrono le acque di diverse sorgenti perenni.
Deuteronomio 34, 1-3: «Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga, che è di fronte a Gerico. E il Signore gli fece vedere tutto il paese: Galaad fino a Dan, tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale, la regione meridionale, il bacino del Giordano e la valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar.»
MADABA: la città dei mosaici. La città è citata nella Bibbia come Medeba o Medba; fu uno degli insediamenti spartiti dalle dodici tribù di Israele al tempo dell'Esodo. Il suo nome compare anche nella stele di Mesha: il re moabita Mesha la fece erigere per commemorare la sua vittoria sugli Israeliti verso l'850 a.C.
Nella chiesa ortodossa di San Giorgio è custodito un antico mosaico di circa 3 milioni di tessere! Risalente al VI° secolo, il mosaico raffigura una mappa che ritrae Gerusalemme e la Terra Santa ed è considerata la mappa religiosa della Terra Santa più antica che contiene i nomi delle città storiche e dei fiumi.
LA GROTTA DI LOT: Una delle scoperte archeologiche più significative. Il sito del santuario di Lot vicino alla moderna Safi: guidati dalla mappa della Palestina sul mosaico di Madaba, che ne indicava l’esistenza, gli archeologi hanno cercato l’antica Zoar. Qui, secondo il libro della Genesi, Lot e le sue figlie cercarono rifugio nella grotta dopo che Dio distrusse la città di Sodoma. La grotta si trova su di una collina vicino ad una piccola fonte, e si affaccia sul Mar Morto. Si crede che la colonna di sale ritrovata nei pressi sia quel che resta della moglie di Lot, che disobbedì all’ammonimento divino di non voltarsi indietro mentre abbandonava Sodoma. Vicino alla grotta si trova il complesso bizantino che comprende una chiesa con pavimento a mosaico e un’iscrizione che menziona il nome di Lot, stanze abitabili e camere funebri. Il luogo era già abitato da molto tempo, come dimostrano i manufatti risalenti al 3.000 a.C.
Genesi 19, 15 26: 15 Quando l'alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: «Àlzati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, perché tu non perisca nel castigo di questa città». 16 Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il SIGNORE lo voleva risparmiare; lo portarono via, e lo misero fuori della città. 17 Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!» 18 Lot rispose loro: «No, mio signore! 19 Ecco, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me, conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi sui monti prima che il disastro mi travolga e io muoia. 20 Ecco, c'è questa città vicina per rifugiarmi - è piccola - e lascia che io fugga lì - e non è forse piccola? - e così io vivrò». 21 E quello rispose: «Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città della quale hai parlato. 22 Affrèttati, rifùgiati là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia giunto». Perciò quella città fu chiamata Soar. 23 Il sole spuntava sulla terra quando Lot arrivò a Soar. 24 Allora il Signore fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte del Signore; 25 egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. 26 Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale.
UMM AL-RASAS: sito archeologico chiamato anche Castrum/Kastron Mefa'a, è un noto sito archeologico della Giordania, patrimonio dell'UNESCO dal 2004. Sono presenti antiche rovine di epoca romana, bizantina e dei primi secoli dell'espansione araba, un periodo compreso fra il III e il IX secolo. La maggior parte del sito non è ancora stata portata alla luce. Il mosaico della chiesa di Santo Stefano è molto bello e di particolare pregio.
MACHERONTE: (da terrasanta.net) "Il complesso fortificato di Macheronte ebbe, tutto sommato, vita breve: fatto edificare non lontano dalla sponda orientale del Mar Morto intorno al 90 a.C. dal re asmoneo Alessandro Janneo venne raso al suolo meno di due secoli dopo, nell’anno 72, dalle truppe romane intente a sedare la prima rivolta giudaica. Per volontà di Gabino, un generale agli ordini di Pompeo, la fortezza era già stata distrutta nel 57 a.C,. ma nel 30 era stata ricostruita da Erode il Grande, che l’aveva voluta come baluardo orientale dei suoi domini. Nel 4 a.C. Macheronte era passata nelle mani di uno dei figli: Erode Antipa, tetrarca della Galilea e della Perea. Proprio qui, secondo lo storico Giuseppe Flavio, fu rinchiuso e poi decapitato Giovanni Battista. Pochi decenni più tardi il tramonto definitivo della roccaforte. Oggi la collina di Macheronte è certamente tra i siti archeologici più interessanti e suggestivi della Giordania e dell’intera regione."
Da Macheronte, nelle notti limpide si possono distinguere facilmente le luci di Al Quds (Gerusalemme) e di Ariha (Gerico). Dal Jordan Tourism Board: “Lontano dal circuito turistico, la quiete di quest'area trasporta nelle epoche bibliche. Ancora oggi i pastori con le loro mandrie trovano riparo negli antri e nelle innumerevoli grotte intorno a Macheronte. Provate a fare un'escursione da Macheronte scendendo a sud verso il mar Morto: vi sentirete davvero al centro del mondo”.
PETRA, emblema di Giordania: la città rosa, la città nascosta, la città delle pietre... sono alcuni dei nomi di questa meraviglia di Giordania, sito archeologico patrimonio UNESCO dal 1985.
Ci inoltriamo lungo la stretta gola al siq, lunga più di un chilometro, costeggiata da ripide pareti rocciose di 80 metri... e all'improvviso, il monumento simbolo di tutta la Giordania, la celebre tomba scavata nella roccia. La facciata è larga 30 m. e alta 43 m., color rosa tenue, è incuneata in un paesaggio roccioso desertico che la rende maestosa e sospesa nel tempo.
Fu la capitale del Regno dei Nabatei fin dal VI secolo a.C., scolpita nella nuda roccia; venne poi assorbita dall'Impero Romano nel 106 d.C.. Fu importante snodo carovaniero di spezie e seta.
Abbandonata nel 1189 dopo la conquista del Saladino era destinata all'oblio del mondo... ma nel 1812 un esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt, si inoltrò tra i beduini travestito da studioso arabo riscoprendo l'antica città.
Vi si trovano ancora centinaia di tombe anch'esse scavate nella roccia che, a differenza delle case distrutte nel tempo dai terremoti, persistono con il loro fascino e mistero duraturo. Vi è anche un teatro romano, e vari templi, obelischi e strade colonnate.