Crediamo in un futuro di Pace - Custode P. Pizzaballa
26 ottobre 2015
Riportiamo dal stio www.sanfrancescopatronoditalia.it una nuova intervista al Padre Custode Pierbattista Pizzaballa.
"Crediamo in un futuro di pace anche se ancora lontano, i pellegrini possono stare tranquilli."
La Custodia di Terra santa si trova nella città vecchia di Gerusalemme che aria si respira? Avete paura?
Il cuore della Custodia di Terra Santa è in Città Vecchia, nel Convento di San Salvatore. La Città Vecchia custodisce anche il cuore delle tre religioni monoteiste qui presenti.
Poiché queste presenze sono qui da secoli, abbiamo imparato a essere vicini e rispettarci, anche se a volte tra alcune parti possono insorgere attriti e tensioni.
Siamo consapevoli, insomma, che esiste un rapporto mai scontato, con momenti di sereni e altri di forte tensione, come ora
Non abbiamo timore perché la nostra presenza continua da secoli e la situazione contingente non suscita in noi particolari timori, pur prendendo atto di questo momento carico di tensioni.
Cosa consigliate ai pellegrini pronti per il viaggio a Gerusalemme?
I pellegrini possono partire sereni e tranquilli perché non appartengono ad alcuno dei gruppi tra i quali, in questo momento storico, vi sono tensioni.
Rispetto ai mesi scorsi, in questi giorni si era rilevato un aumento dei pellegrinaggi, organizzati precedentemente agli ultimi eventi, e speriamo che a causa della situazione non vi siano disdette per la prossima stagione autunno inverno, storicamente ricca di Pellegrinaggi.
Come state vivendo questi momenti di tensione tra palestinesi e israeliani?
Nell’ordinarietà quotidiana viviamo questo momento, consapevoli che non sono i due interi popoli, ma solo alcuni all’interno degli uni e degli altri, che si provocano e si confrontano in maniera violenta.
Esiste tuttavia un movimento trasversale, costituito da uomini e donne di entrambe i popoli, intellettuali, professionisti, insegnanti, gente comune, che in maniera palese s’incontra e continua un dialogo di convivenza e tolleranza.
Si è dimostrato l'equilibrio precario tra culture differenti in Israele?
Servirebbe un’analisi più approfondita. Esistono queste differenze che sono da leggere come fonte di arricchimento e conoscenza reciproca. Allo stesso tempo sono differenze che possono creare anche delle distanze.
In quanto uomini di Fede siamo chiamati a leggere questi avvenimenti con uno sguardo differente e orientato verso Dio. Il fatto che convivano in questo preciso momento storico questi popoli di fedi differenti, ebrei, cristiani e musulmani, tutti insieme in questa terra, non è frutto del caso, ma di un disegno. Siamo dunque, più che mai, chiamati a superare le differenze, senza negarle, e trovare dei comuni denominatori che ci consentano di poter costruire un futuro diverso.
Hamas ha annunciato la terza Intifada cosa accadrà adesso?
In questi anni la strategia degli attentati è totalmente cambiata.
Oggi assistiamo a un cambiamento costellato da aggressioni all’arma individuali, con il coinvolgimento di giovanissimi, poco più che ventenni e, almeno per il momento, apparentemente svincolati dai principali movimenti e organizzazioni a noi conosciuti.
La storia di dolore e difficoltà vissuta all’interno delle famiglie che vivono la tragedia del conflitto, ci sollecita nel costudire la speranza.
Nonostante tutto, vogliamo credere a un futuro che potrà vedere una realtà di pace in questo Paese. Certamente un futuro che non sarà vicino ma, come uomini di fede, custodiamo la speranza e crediamo che questo sia possibile.
a cura di Roberto Pacilio della redazione online.