Pellegrinaggio: Meghiddo e Monte Tabor
06 agosto 2019
Le tappe odierne hanno coinvolto Meghiddo e il Monte Tabor.
Ci dirigiamo al Monte Tabor, luogo dove si ricorda il racconto della Trasfigurazione, icona del mistero pasquale.
Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36 Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto (Lc 9,28-36).
Meghiddo: Il suggestivo Tell el-Mutesellim (=collina di Meghiddo) misura poco più di 4 ettari e mezzo. È stato scavato per la prima volta nel 1905 e ha rilevato una ventina di livelli di insediamenti susseguitisi nei vari secoli. I primi insediamenti risalgono al 4000 a.C. e risultano tracce fino al 300 a.C. La più importante scoperta è relativa ad un piccolo santuario cananeo risalente al 2000 a.C. (approfondimento su nostro articolo "Luoghi di Terra Santa: Meghiddo, Armaghedon dell'Apocalisse")
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