Il Vangelo nei luoghi di Gesù - Antico Testamento
IL TEMPIO
1 Re 8, 1-13 (v.: N.T. Mt 21, 12-17 cacciata dei venditori dal Tempio) | Crocifissione, morte |
Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. Tutto Israele si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. Presenti tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda. Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì il tempio |
Il Tempio era considerato dai Giudei il cuore della nazione e come tale fu legato a tutti gli avvenimenti della storia religiosa e politica del popolo ebreo. La spianata dove sorgeva il Tempio è divenuta, dopo l'occupazione musulmana (638), luogo sacro islamico. L'unica parte rimista in piedi del Tempio Erodiano è il muro ovest, il cosidetto Muro del Pianto, luogo santo per eccellenza della religione giudaica. |
MAR MORTO
Gn 19, 1-11.17-25 - Sodoma e Gomorra (v.: Gn 14, 1-12 - Lot) | ...o del sale, o dell'Araba, o di Lot |
I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. E disse: «Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza». Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e così mangiarono. Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: «No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto». Ma quelli risposero: «Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!». E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero il battente; quanto agli uomini che erano alla porta della casa, essi li colpirono con un abbaglio accecante dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta. Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». Ma Lot gli disse: «No, mio Signore! Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. Vedi questa città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva». Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Zoar. Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. |
Oltre ai fiumi Giordano e Arnon, è alimentato da diverse sorgenti e, durante la stagione delle piogge, da molti torrenti. Nonostante riceva circa 6Ml di metri cubi d'acqua al giorno, il suo livello resta quasi sempre lo stesso a causa della forte evaporazione causata dalle alte temperature della zona. La salinità raggiunge il 25% rendendo impossibile qualsiasi forma di vita. Le sponde sono brulle ad eccezione di qualche oasi. Il lago ha diversi nomi: nella Bibbia è chiamato "Mare di Sale", "Mare dell'Araba", "Mare orientale", "Mare della pianura"; Giuseppe Flavio lo chiama "Mare asfaltide". I beduini preferiscono chiamarlo "Mare di Lot". La pentapoli con Sodoma e Gomorra occupava l'estremo limite sud del Mar Morto. |
BETEL
A.T. Gn 28, 10-22 - Visione di Giobbe | Terribilis est locus iste |
Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima». |
Il ricordo di Betel, legato in modo particolare ai patriarchi, segna una tappa fondamentale nella storia della salvezza. |
CARMELO
A.T. 1 Re 18, 20-40 - Elia e i profeti di Baal | Giardino |
Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò. |
Il Carmelo è formato da una catena montuosa che parte dalla città di Haifa sul Mediterraneo e si inoltra per 25km nella pianura di Esdrelon in direzione sud-est. L'esplorazione delle numerose grotte persenti nel lato verso il mare, ha fatto scoprire circa una decina di scheletri umani (definiti dell'Uomo del Carmelo) e abbondante materiale litico risalente all'epoca preistorica. Il Carmelo entra nella storia con la vittoria sui Cananei da parte del faraone Tutmosis III nel 1479 a.C. Ritenuto sacro fin dalla più remota antichità, dai Cananei era chiamato il Capo Santo e dai Greci la Sacra Montagna di Zeus. Il culto pagano veniva praticato nella grotta dedicata ad Adone; in seguito detto culto fu sostituito dal ricordo del profeta Elia: sulla cima sud-est sorge un santuario a memoria del sacrificio causato dalla lotta tra Elia ed i profeti di Baal. Fin dai primi secoli del Cristianesimo le grotte del Carmelo divennero dimora di anacoreti. Al tempo dei crociati con la nascita dell'ordine dei Carmelitani, figli spirituali di Elia, il Carmelo conobbe un periodo di intensa vita mistica e spirituale. Abbandonato nel 1291 con la caduta del regno latino, i Carmelitani vi fecero ritorno nel 1631. Il convento attuale del 1827-1851, fu costruito intorno alla grotta di Elia.
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GERICO
Gs 6,1-16 - Caduta delle mura (v.: N.T. Lc 19,1-10 - Zaccheo) | La città |
Ora Gerico era saldamente sbarrata dinanzi agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. Disse il Signore a Giosuè: «Vedi, io ti metto in mano Gerico e il suo re. Voi tutti prodi guerrieri, tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città, facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe. Quando si suonerà il corno dell'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo entrerà, ciascuno diritto davanti a sé». Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro: «Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore». Disse al popolo: «Mettetevi in marcia e girate intorno alla città e il gruppo armato passi davanti all'arca del Signore». Come Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe d'ariete davanti al Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca dell'alleanza del Signore li seguiva; Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore; |
GERICO PRIMITIVA
La località costituiva centro di raduno di pellegrini che in occasione delle feste salivano a Gerusalemme. Durante il periodo bizzantino fu ricca di chiese e monasteri. Il suo declino cominciò con l'invasione di Cosroe (614). La Gerico moderna sorge sulle rovine di quella bizantina e crociata. La rinascita è cominciata nel XVIII sec.
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