Pellegrinaggio: monte Tabor e monte Carmelo
27 giugno 2018
Abbiamo raggiunto due tappe significative in questi primi giorni di pellegrinaggio:
il Santuario del Monte Carmelo, nome che richiama alla memoria di Elia; il Monte Tabor, luogo dove si ricorda il racconto della Trasfigurazione.
Il Monte Carmelo si trova sulla costa mediterranea del Libano e richiama alla memoria Elia ed Eliseo, due grandi profeti dell'Antico Testamento, e la nascita dell'ordine del Carmelo, la cui tradizione dello Scapolare è molto diffusa.
Il Carmelo è una catena di montagne di formazione calcarea, che si stacca dal sistema di Samaria prolungandosi verso il Mediterraneo e termina in un promontorio sopra la città di Haifa.
In questi luoghi venerati fin dagli albori del cristianesimo, dove si erano costruite chiese e monasteri in memoria di Elia, nacque l'ordine del Carmelo. La sua origine risale alla seconda metà del XII secolo, quando San Bertoldo di Malafaida, un crociato di origine francese, riunì intorno a sé alcuni eremiti che vivevano dispersi a El Hader, nella zona del Monte Carmelo vicina a Haifa.
Salvo una parentesi nel XVII secolo, l'Ordine non poté ristabilirsi sul Monte Carmelo fino all'inizio del XIX secolo: tra il 1827 e il 1836, si costruì nella punta nord, su una grotta che ricordava la presenza di Elia, l'attuale monastero e Santuario Stella Maris: come la nuvoletta avvistata dal servo di Elia portò la pioggia che avrebbe fecondato la terra d'Israele, dopo l'episodio dei falsi profeti (Cfr. 1 Re 18, 44), così anche dalla Vergine Maria nacque Cristo, per mezzo del quale la grazia di Dio si sparge su tutta la terra. Gli edifici, di tre piani, formano un complesso rettangolare di sessanta metri di lunghezza per trentasei di larghezza.
Il punto focale è costituito dal presbiterio: dietro l'altare, in una nicchia, c'è una scultura della Vergine del Carmelo; e sotto, la grotta dove secondo la tradizione abitò Elia. Si tratta di un ambiente di tre metri per cinque, separato dalla navata da due colonne di porfido e alcuni scalini; in fondo c'è un altare e un'immagine del profeta.
Il Monte Tabor, luogo dove si ricorda il racconto della Trasfigurazione, icona del mistero pasquale. Dal sito della Custodia, un approfondimento sulla TRASFIGURAZIONE:
Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia. (Lc 9,28-36).
La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. Questo amore è ormai reso visibile e tangibile in tutta la vita di Gesù. La sua persona non è altro che amore che si dona gratuitamente (…) Tutto in Lui parla di Misericordia. Nulla in lui è privo di compassione (N.8, Misericordiae Vultus).
foto 1 monte Tabor / foto 2-3-4 monte Carmelo