I nostri piedi si fermano alle tue porte: la Porta di Sion o di Davide.
14 aprile 2021
Entrando nella città vecchia di Gerusalemme dalla Porta di Gaffa e proseguendo a destra si giunge al quartiere Armeno, il più piccolo dei quattro quartieri della città vecchia dove si trova il patriarcato Armeno. Attraversatolo si raggiunge la Porta di Sion (Sha’ar Tzyyon), che prende nome dall’omonimo monte Sion. Oltre la porta, per una stretta via, si raggiunge la “Sala al piano superiore”, “il Cenacolo” che significa luogo della cena (Lc 22,12 – Mc 14,15), il luogo dove Gesù celebrò con i suoi discepoli l’ultima cena istituendo l’Eucarestia e il Sacerdozio, e dove Gesù apparve dopo la Risurrezione e dove a Pentecoste discese lo Spirito Santo.
La porta di Sion è chiamata anche Porta di Davide perché sotto il cenacolo vi si trova la presunta tomba di Davide e per questo in arabo è chiamata Porta del profeta Davide (Bab an-Nabi Dawud). La tradizione infatti ha individuato la sepoltura di Davide nella sala inferiore come riportato nel discorso di San Pietro negli Atti degli Apostoli: “riguardo al patriarca Davide, … egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora fra noi” (At 2,29); in questo luogo, sempre per tradizione, si svolse la lavanda dei piedi.
La porta reca i segni dell’aspro combattimento che si ebbe nel 1948 per la conquista del quartiere ebraico. Proprio difronte ad essa, infatti, passa la “linea verde” il confine stabilito dall’ONU nel 1947. Una ferita per il popolo palestinese e un monumento per il popolo ebraico.
Molti sono i salmi che si riferiscono al monte Sion, monte nel quale nacque il nucleo originario della città di Gerusalemme fondata dal popolo Cananeo dei Gebusei e poi conquistata nell’anno 1000 a.C. dal re Davide. Il profeta Isaia indica il monte Sion come dimora del Dio degli eserciti (Is 8,18) e luce verso cui avrebbero camminato tutte le nazioni (Is 60,3). Il riferimento è volto soprattutto al monte Moriah, il luogo dove fu costruito il Santuario, per custodirvi l’Arca dell’Alleanza, e poi il primo Tempio edificato da Salomone. Il monte Sion non va confuso con il monte Sion Cristiano dove nel IV secolo d.C. sorse, a fianco della “Sala al piano superiore”, una grande basilica Costantiniana denominata “Santa Sion”.
Il monte Sion dell’antico nucleo gebuseo di Gerusalemme si trova a Sud Est, mentre il monte Sion Cristiano è a Sud Ovest dove, già ai tempi di Gesù, la città si era espansa e con il Cristianesimo ne era diventata il suo centro di culto e di sviluppo. Il santo Cenacolo rese il monte Sion uno dei luoghi più sacri e significativi per i Cristiani che vi costruirono da subito una chiesetta, che sfuggi sia alla distruzione di Tito (70 d.C.) e a quella di Adriano (135 d. C.). Nel IV secolo San Cirillo, Vescovo di Gerusalemme, parlava di questa come la “chiesa degli Apostoli” dove si ricordava la discesa dello Spirito Santo. Sant’Epifanio, parlando della visita dell’imperatore Adriano in Palestina, riferisce che questi trovò la citta interamente devastata dopo la distruzione di Tito “a eccezione di qualche casa e della piccola chiesa di Dio eretta sul luogo dove gli apostoli dopo l’Ascensione avevano atteso la Pentecoste”.
Sempre nel “lato cristiano” del monte ricordiamo la casa di Caifa, oggi rinominata “Chiesa detta di San Pietro in Gallicantu”, dove si ricorda il triplice rinnegamento di Pietro, il primo sommario processo tenuto dai sommi sacerdoti e il carcere di Gesù. Si può entrare così nella cisterna-prigione e rivivere gli istanti di solitudine ed abbandono di Gesù in attesa di essere condotto davanti al procuratore romano Ponzio Pilato ascoltando il salmo 88 (la preghiera dal profondo dell’angoscia).
Poco distante si trova il suggestivo santuario de “la Dormizione di Maria”, una chiesa dei primi del 1900 voluta dai Tedeschi di Colonia sul terreno donato dall’imperatore di Germania Guglielmo II ottenuto nel 1898 durante la sua visita a Gerusalemme dal sultano Abd al_Hamid. Il luogo ricorda il momento della dormizione di Maria e il suo transito che ai tempi dei crociati veniva ricordato all’interno della basilica dedicata al Cenacolo, nella navata settentrionale.
Il Cenacolo fu il primo edificio donato ai francescani dai reali di Napoli nel 1335 che vi costruirono una chiesetta con accanto il primo convento, sede del Superiore della Custodia di Terra Santa chiamato ancor oggi con il nome di Guardiano del Monte Sion. Nel 1551 i francescani furono cacciati dal luogo santo e si trasferirono all’interno della città poco distanti dal santo Sepolcro in un terreno acquistato dai monaci georgiani dove oggi sorge il convento di San Salvatore attualmente sede del padre Custode che mantiene il titolo di guardiano del Monte Sion.