Il Vangelo nei luoghi di Gesù

 


In principio era il verbo, 
         il verbo era presso Dio
                               e il verbo era Dio

                 ...e il verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.    (dal prologo del Vangelo di Giovanni)


La Terra Santa: i luoghi dove si svolsero i principali fatti dell'Antico e Nuovo Testamento, per noi cristiani, i luoghi in cui la Salvezza si è manifestata e la "buona notizia" è stata annunciata per la prima volta.

Il cammino dell'uomo è un peregrinare verso la "terra promessa": dall'iniziale terra di Abramo, "che, chiamato da Dio, per fede, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità (Eb 11,8) , alla Gerusalemme Celeste: 

"Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti l'amate. Sfavillate di gioia in essa voi tutti che avete partecipato al suo lutto. Così succhierete al suo petto e vi sazierete delle sue consolazioni; succhierete con delizia all'abbondanza del suo seno.

Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, sciendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: 
       << Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
         Egli dimorerà tra di loro
        ed essi saranno il suo popolo
        ed egli sarà il"Dio-con-loro".
        E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
        non ci sarà più la morte,
        né lutto, né lamento, né affanno,
       perché le cose di prima sono passate >>.
E colui che sedeva sul trono disse: << Ecco io faccio nuove tutte le cose >>.

(I testi di tutte le pagine sono basati su: "In Terra Santa con la Bibbia" - ed. Custodia Terra Santa)

 


 

 

GEOGRAFIA DEL LUOGO

 

Il territorio si estende tra il Mediterraneo ed il Giordano, tra il Libano ed il Neghev. Nel corso della storia i confini non sono stati sempre gli stessi: la massima estensione fu raggiunta prima al tempo di re David e Salomone e poi al tempo di Erode il Grande. 

Racchiude la Galilea verso il Mediterraneo con le sue due pianure di Esdrelon ed Akko, la Samaria e la Giudea, cuore della terra d'Israele. La depressione Giordanica, formatasi in epoca terzaria, è unica per il suo genere raggiungendo i -257 del lago di Tiberiade ed i - 304 del Mar Morto. Infine il Neghev che comprende due regioni nettamente distinte: il nord reso coltivabole dai moderni sistemi di irrigazione ed il sud brullo, a carattere quasi desertico.

Il clima cambia da zona a zona: meditarraneo lungo la costa e torrido nella fossa giordanica. L'anno si divide in due stagioni nettamente distinte: l''inverno piovoso e l'estate secca con temperature che variano dai 28 gradi estivi agli 11 invernali.

Le piante più comuni della zona sono il pino, il cipresso, l'ulivo, il fico, la vite e gli agrumi. Nella valle del Giordano prevalgono palme, acacie, ficus, banane e agrumi. i cereali propri sono il frumento, l'orzo, le lenticchie e varie specie di ortaggi.

La fauna è abbondantemente rapprasentata: tra i volatili si contano circa trecento specie di uccelli; gli animali domestici sono in gran parte pecore, capre, buoi, asini, cavalli e dromedari e tra quelli selvatici si annoverano sciacalli, gazzelle, antilopi, istrici e iene.

 

 

  


 

LE RELIGIONI MONOTEISTE di TERRA SANTA

(fonte "In Terra Santa con la Bibbia" - ed. Custodia Terra Santa)

 

Da oltre un millennio la Terra Santa costituisce un luogo di incontro e di convivenza dei credenti appartenenti alle tre grandi religioni monoteiste: Giudaismo, Cristianesimo e Islamismo.

La ricchezza spirituale, teologica, filosofica, letteraria, artistica e socio-politica di queste religioni presenta un patrimonio molteplice, vario e profondo, difficile da sintetizzare in poche righe. Di seguito si elencano alcuni aspetti generali e alcune festività proprie.

 

  • GIUDAISMO: inteso nella sua accezione spirituale, è costituito dalla religione della Bibbia come viene praticata da dopo la distruzione del Tempio (70 d.C.) in conformità della codificazione datale dai Rabbini nella Mishna e nel Talmud tra il I e V secolo.
    Al riguardo della vita religiosa l'Ebreo praticante si distingue per una minuziosa osservanza dei comandamenti e delle mizvot che regolano ogni manifestazione della vita, dalla circoncisione, segno di appartenenza al popolo eletto, ai dettami relativi all'alimentazione (cibi kasher), alla santificazione dello Shabbat (Sabato), giorno festivo imposto dal Decaologo che comincia al calar del sole del venerdì.

    Il calendario liturgico inizia con il mese di Nisan secondo le prescrizioni dell'Esodo (12,2). Le principali feste sono:

    • Capodanno (Rosh-ha-Shanà): si celebra il primo giorno del mese di Tishri (sett.-ott.), primo mese dell'anno civile;
    • Espiazione (Yôm Kippûr): si celebra il 10 di Tishri, solennità fatta risalire fino ai tempi di Mosè, caraterizzata da un rigoroso digiuno e assoluto riposo. Nelle sinagoghe le preghiere della vigilia si concludono con la confessione dei propri peccati e la festa termina nella gioia del perdono ricevuto e dell'alleanza che Dio ha rinnovato con il suo popolo;
    • Tabernacoli (Sukkôt): si celebra dal 15 al 22 di Tishri. In origine era la festa del ringraziamento per il raccolto; in seguito acquistò carattere commemorativo della vita nel deserto;
    • Dedicazione (Hanukkà): si celebra il 25 del mese di Kislew (nov.-dic.), detta anche festa dei lumi o dell'accensione del candelabro ad otto braccia (menorah);
    • Festa delle sorti (Purim): legata alla narrazione del libro di Ester. E' una festa popolare, sociale e profana con manifestazioni in stile carnevalesco;
    • Pasqua e Azzimi (Pesach e Matsot): le due feste si celebrano assieme dal 15 al 21 Nisan (mar.-apr.) e sono legate dal ricordo dell'esodo dall'Egitto, avvenimento che costituisce l'inizio della storia religiosa del popolo di Dio. Massima l'importanza della sua celebrazione: nella Sinagoga dopo il tramonto del 14 Nisan si recitano salmi e inni che ricordano la liberazione d'Egitto; segue nelle case al cena pasquale che si svolge secondo un rituale (Haggadà) sostazialmente identico a quello del tempo di Gesù;
    • Pentecoste (Shavu'ôt o settimane): si celebra nel mese di Siwan (mag.-giu.). Anticamente era molto sentita come festa in quanto conclusiva del periodo pasquale. Successivamente le fu attribuito un significato storico-salvifico legato all'Alleanza del Sinai.

 

  • CRISTIANESIMO: la chiesa di Gerusalemme, originariamente di rito siriaco, fu elevata a patriarcato nel concilio di Calcedonia (451); conobbe la massima affermazione dal IV secolo fino alla metà del VII secolo. Dopo l'invasione mussulmana (638), per motivi soprattutto sociali e fiscali, cominciò da parte dei Cristiani un movimento di accettazione dell'Islamismo. 

    Dopo il breve periodo del regno crociato, durante il quale venne costituito il patriarcato latino di Gerusalemme, il paese ricadde sotto il dominio mussulmano con scomparsa di tutta la gerarchia latina. Verso il XVI secolo per opera dei Francescani, si formarono piccole comunità latine che si espansero vivia fino al XIX secolo.

    Le confessioni cristiane presenti in Terra Santa sono varie:
    • Melkiti o Patriarcato Greco Cattolico: si designa la chiesa di rito bizzantino costituitasi nel 1724 i cui fedeli parlano arabo. Dipende dal patriarcato melkita di Antiochia;
    • Melkiti o Patriarcato Greco Ortodosso: la Chiesa segue il rito bizzantino e le decisiioni del Concilio di Calcedonia (451);
    • Armeni Gregoriani: il patriarcato di Gerusalemme residente presso la Chiesa di San Giacomo nel "quartiere armeno" è stato fondato nel 1311. Assieme ai Latini ed ai Greci ortodossi sono presenti nel Santo Sepolcro e nella Basilica della Natività a Betlemme;
    • Siriani: conosciuti anche col nome di Giacobiti, seguono il rito antiocheno o antico rito siriaco;
    • Copti: sono i cristiani provenienti dall'Egitto; la liturgia si svolge in lingua copta. Stabilitisi in Gerusalemme nel 1219, i monaci sono in possesso d'un monastero presso il Santo Sepolcro;
    • Abissini: cristiani provenienti dall'Etiopia;
    • Maroniti: sono i cattolici del Libano che si riallacciano a San Marone vissuto nel IV secolo e che non si sono mai separati da Roma;
    • Latini: la presenza latina risale ai primi secoli del Cristianesimo; dopo il periodo crociato, la presenza latina è stata assicurata ininterrottamente dai Francescani cui fu affidato dalla Santa Sede sia l'incarico di custodire i diritti cattolici nei Luoghi Santi che la delicata assistenza pastorale, socio-culturale e sanitaria dei fedeli cattolici viventi presso i santuari di Gerusalemme, Betlemme e Nazaret. Nel 1847 avvenne la restaurazione del Patriarcato latino di Gerusalemme;
    • Protestanti: presenza iniziata nel 1820 tra cui: gli Anglicani: diocesi episcopaliana araba con sede nella cattedrale di San Giorgio a Gerusalemme che svolgono attività di assistenza scolastica; i Luterani: la residenza principale è nella chiesa del Redentore presso il Santo Sepolcro e svolgono attività di assistenza scolastica e ospedaliera.

 

  • ISLAMISMO: dopo la conquista della Terra Santa da parte del Califfo Omar (638), Gerusalemme ed Ebron divennero rispettivamente la terza e la quarta città santa, dopo la Mecca e Medina. I pellegrini mussulmani amano sostare a Gerusalemme in ricordo della visita compiutavi da Maometto. Secondo il Corano, Maometto sarebbe stato portato dall'angelo Gabriele sul posto dove sorgeva il Tempio di Salomone. I Musulmani di Terra Santa discendono in maggioranza dalla popolazione originaria dopo la conquista del 638. Ad eccezione di pochi Sciiti che vivono nel nord della Galilea, i Musulmani di Terra Santa appartengono alla corrente Sunnita.

    Islam significa "sottomissione", "consegna", "offerta" di se stesso a Dio che comporta un "adesione totale alla volontà di Dio", la cui unicità costituisce il domma fondamentale della fede mussulmana. La preghiera può essere fatta ovunque a condizione di osservare delle prescrizioni come abluzioni, l'impiego di un tappeto per determinare lo spazio sacro, l'orientamento verso la Mecca e le prostazioni accompagnate da formule defiinite.
    La religione islamica si riallaccia direttamente ad Abramo in quanto gli Arabi si ritengono discendenti di Ismaele, figlio avuto da Abramo con l'Egiziana Agar. La dottrina dell'Islam rivelata a Maometto dall'angelo Gabriele, è contenuta nel Corano ove le espressioni sono ritenute frutto di un'unica interepretazione autentica data dalle parole e dall'azione del profeta.
    Gli "inviati" di Dio sono Abramo, Mosè, Gesù e Maometto che hanno avuto una sola unica missione: far conoscere agli uomini che Dio è l'Unico. I libri rivelati sono la Torah, il  Vangelo ed il Corano, quest'ultimo ritenuto come la rivelazione definitiva e Maometto costituisce il sigillo ultimo degli inviati.
    La moschea è il luogo di riunione della comunità; il suo elemento principale è il Mihrab, piccola nicchia incavata nella parete centrale che indica l'orientamento verso la Mecca. I tappeti sui pavimenti, il togliersi le scarpe, servono a creare uno spazio sacro interdetto a qualsiasi impurità. Vicino alla nicchia si trova il pulpito (Minbar) per la predicazione. L'Islam non ha sacerdozio. L'imam che presiede la preghiera è un semplice fedele istruito nei riti religiosi come il predicatore è un semplice fedele istruito nella conoscenza del Corano.

    L'umma o comunità islamica, strutturata come teocrazia unitaria, poggia su cinque pilastri:
    • la professione di fede (shahâda) o affermazione dell'unicità di Dio;
    • le cinque preghiere rituali (salât) di ogni giorno;
    • il digiuno diurno nel mese di Ramadan (sawam);
    • il pellegrinaggio alla Mecca (hajj) da compiersi almeno una volta in vita da chi ne ha la possibilità economica;
    • l'elemosina ai poveri e imposta relligiosa (zakât), segno di solidarietà verso i fratelli bisognosi.

 

 

SANTUARIO DELLA VISITAZIONE - Ain Karem

Lc 1,39-56 (v.: Lc 1, 57-66 nascita d. Battista - Lc 1, 67-79 Benedictus) Santuario della Visitazione

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».

Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Ain Karem è un villaggio a 8km a ovest di Gerusalemme abitato sin dal III sec. Nel secondo secolo vi fu eretto un santuario pagano dedicato a Venere, sembra per distruggere un ricordo cristiano. I crociati restaurarono la chiesa sorta nel XI sec. dedicandola alla casa natale di Giovanni Battista.

Si narra che Elisabetta per salvare Giovanni dalla persecuzione di Erode si sia rifugiata sulla montagna di Ain Karem. Nel V e VI secolo una abitazione che sorgeva su grotta fu adattata a cappella. Sullo stesso posto i crociati costruirono una chiesa fissandovi il ricordo della visitazione.

Dopo secoli di abbandono la cripta fu restaurata dai Francescani nel 1861.
La chiesa attuale, costruita sulle rovine della precedente, è stata costruita nel 1939, opera di Barluzzi.

 

 


 

NAZARET (la fiorita)

Lc 1, 26-38 - L'Annunciazione La casa di Maria

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».

A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». 

Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

La città di Nazaret è sconosciuta nell'Antico Testamento. E' ricordata per la prima volta nel Vangelo.
Attualmente ha una popolazione di circa 35000 abitanti. Il villaggio antico, già abitato dal periodo del bronzo II, era situato in uno stretto monticello dai pendii scoscesi.
Nazaret, municipio arabo, ha una popolazione di cristiani e musulmani. Nazarel Alta (Ilit) ha amministazione separata ed di massima la popolazione è giudeo-israeliana.

La casa della Vergine, fin dai primi tempi, fu trasformata in sinagoga - chiesa della comunità giudeo-cristiana detta dei Nazareni. Verso la metà del V secolo sul posto fu costruita un basilica bizzantina a tre navate con accanto un semplice monastero. L'edificio restò in funzione fino all'arrivo dei crociati ed in seguito rimase abbandonato fino al 1620, da quando i Francescani, grazie alla magnanimità dell'emiro Fakr ed-Din, poterono stabilirsi definitivamente vicino alla grotta.

 

Mt 1, 18-25 - Il sogno di Giuseppe La casa di Giuseppe

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Il sito si trova a 150m a nord-est della grotta dell'Annunciazione. La casa dove Gesù aveva vissuto la sua vita nascosta, fu trasformata fin dai primi tempi in luogo di culto dalla comunità giudeo-cristiana.

La chiesa attuale (1914) sorge sulle fondazioni della chieda crociata dedicata a S. Giuseppe.  Nella cripta sono visibili alcune grotte, cisterne e silos che facevano parte dell'antico villaggio.

 

 

 


 

BETLEMME

Lc 2, 1-7  - A.T.: Mic 5, 1-4    (v.: Mt 2, 1-12 adorazione dei Magi)  Santuario della Natività

Lc 2, 1-7 - In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.

Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.

Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

 


 

Mic 5, 1-4 - E tu, Betlemme di Efrata
così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,
da te mi uscirà colui
che deve essere il dominatore di Israele;
le sue origini sono dall'antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui
fino a quando colei che deve partorire
partorirà;
 e il resto dei tuoi fratelli
ritornerà ai figli di Israele.
egli starà là e pascerà
con la forza del Signore,
con la maestà del nome
del Signore suo Dio.
Abiteranno sicuri
perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.

Betlemme sorge su una collina a forma di ferro di cavallo circa a 9 km a sud di Gerusalemme. Il sito è stato abitato da nomadi fin dal XIV sec. 

Nell'XI sec. vi nacque David, futuro re d'Israele, e nel 6-7 a.C., Gesù. La tradizione riguardante la grotta della Natività risale all'apologista S. Giustino, al protovangelo di Giacomo e a Origene.

La prima basilica a cinque navate fu costruita da S. Elena tra il 326 e il 333. Subito dopo Betlemme divenne un centro importante di vita monastica. Tra il 531 e il 565 l'imperatore Giustiniano fa erigere una cerchia di mura a difesa della città, diversi monasteri e la grandiosa basilica che si conserverà quasi immutata fino ai giorni nostri.

Dopo la rinconquista musulmana (1182) ma sopratutto in seguito all'occupazione ottomana (1516), Betlemme conobbe un lungo periodo di decadenza da cui si risollevò solo nel 1800. 

I Francescani vi si sono stabiliti definitivamente dal 1347.

 

LA GROTTA DEL LATTE: a breve distanza dal Santuario della Natività, in una grotta sorge una cappella dedicata al mistero della Maternità di Maria.

 

 


 

LA CASA DEI PASTORI - Beit Sahur (presso Betlemme)

Lc 2, 8-20  (v. A.T.: Rt, cap. 2-3-4 Booz e Rut) La casa dei pastori

C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».

E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.

E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

Beit Sahur è una cittadina presso Betlemme in prevalenza cristiana. Nell'abitato e nei dintorni sono state scoperte tombe e materiale del periodo del bronzo del ferro.

Più in basso s'incontrano i campi di Booz, antico villaggio agricolo già abitato in epoca erodiana, raggiunse il massimo sviluppo tra il V e VII sec. La chiesetta del villaggio del IV-V sec. fu ampliata nel secolo successivo. Il santuario attuale del Gloria in excelsis, a forma di tenda beduina, è opera del Barluzzi (1953).

  


 

 

CANA

Gv 2, 1-11 - Nozze di Cana Primo miracolo di Gesù

Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo.  Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Cana è una cittadina a 9km a nord di Nazaret di circa 5000 ab. di cui due terzi cristiani e un terzo musulmani.

Durante la costruzione dell'attuale chiesa francescana, eretta sopra una moschea in rovina che si diceva sorgere sopra la casa delle nozze ricordate nel Vangelo, fu scoperto un mosaico con la seguente iscrizione aramaica: "Benedetta sia la memoria di Giuseppe, figlio di Talhum, figlio di Butah e i suoi figli che hanno fatto questo mosaico. Che la benedizione sia verso di loro". I rilievi archeologici del 1969 hanno messo in luce resti di un edificio romano e pavimenti musivi con motivi geometrici e floreali risalenti al IV sec. d.C.

 


 

CAPPELLA DELLE BEATITUDINI

Mt 5, 2-12 - Il discorso della montagna Cappella delle Beatitudini

Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.


A ridosso di Tabga si incontrano, sopra un grotta, le rovine di un cappella costruita assieme ad un monastero vero la fine del IV sec. a ricordo dei discorsi programmatici che Gesù ha rivolto al mondo.

A partire dal XIII sec. fu costruita poco più in alto una chiesa ottagonale, opera del Barluzzi (1937).

 


 

LAGO DI TIBERIADE

Mt 14, 22-33 - Gesù sulle acque (v.: Mt 4, 18-22 chiamata dei dodici - Mt 8, 23-27 la tempesta - Gv 21, 1-23 apparizione del Risorto)  ...o di Genesaret, o di Galilea

Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».



Il lago è conosciuto con diversi nomi. Nell'Antico Testamento era chiamato "Mare di Kinneret"; all'epoca dei Maccabei e nel Nuovo Testamento è chiamato "Mare di Genesaret"; altra denominazione è "Mare di Galilea o di Tiberiade".

Situato a 210m sotto il livello del mare, misura 21km di lunghezza e 12km di larghezza; la profondità raggiunge i 48m. Il lago è ricco di fauna ittica, da ricordare alcuni tipi di carpa e di pesce gatto noto sotto il nome di "pesce di S. Pietro". A causa della sua posizione è soggetto a brevi ma violente tempeste. Il ministero di Gesù si è svolto in gran parte sulla sponda nord-occidentale del lago.

 


 

CAFARNAO

Mt 4, 12-17 - Gv 6, 22-70 (v.: Mt 9,1-8 paralitico; Mc 1,21-28.32-34; Mc 3,1-6; Mt 8,5-15; Mt 9,1-8.18,26 altre guarigioni; Mt 9,9-13 Levi) Villaggio di Nahum o della consolazione

Mt 4, 12-17 - Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».



Gv 6, 22-29 - Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.

Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».

Situata sulla riva occidentale del lago di Tiberiade, poco lontano dalle foci del Giordano, cominciò ad essere abitato dal I sec. a.C.. La città conobbe un rapido sviluppo per la sua collocazione lungo la strada principale che collegava Galilea e Siria. Oltre al commercio, gli abitanti erano dediti alla pesca e all'agricoltura.

Nei primi secoli si affermò una fiorente comunità giudeo-cristiana che trasformò la casa di S. Pietro in luogo di culto. Dopo la distruzione di Gerusalemme (135), gli Ebrei espulsi dalla Giudea vi si insediarono dandone un carattere essenzialmente ebraico. 

Verso la metà del V sec. i bizantini eressero, sulla casa-sinagoga di Pietro, una chiesa a forma ottagonale. Occupata in seguito dai musulmani (638), la città fu abbandonata a seguito di un violento terremoto che la distrusse totalmente.

 


 

BETANIA

Lc 10,38-42 (v.: Gv 11, 1-44: Lazzaro richiamato alla vita) La casa di Lazzaro, Marta e Maria

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 

Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».  

Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».

Betania è un villaggio a 2 km a est di Gerusalemme fondato dai Giudei dopo il ritorno dall'esilio babilonese.

Verso la fine del IV sec. vi fu costruita una chiesa a tre navate preceduta da un atrio che comunicava con la tomba di Lazzaro. Distrutta da un terremoto, la chiesa fu ricostruita poco più a est, restaurata in seguito dai crociati.

A sud della tomba, la regina Melisenda eresse un monastero per le Benedettine con una torre di protezione. Nel periodo bizantino alla località fu dato il nome che conserva tutt'ora, villaggio di Lazzaro.

 


 

MAGDALA

Lc 8, 1-3 - Maria di Magdala  

In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio.


C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.


Situata sulla sponda occidentale del lago di Tiberiade, fu una città importante per la pesca ed il commercio del pesce salato. Al tempo della prima rivolta giudaica (66-70) fu assediata e distrutta da Vespasiano. I recenti scavi hanno messo in luce resti di una villa con pavimento a mosaico, con cortile e piscina, una sinagoga (la più antica finora conosciuta) e un monastero bizantino. Molti la ritengono la patria di Maria Maddalena.

 


 

IL GIORDANO

Mt 3, 13-17 - Battesimo (v.: Gs 3,1-17 - Passaggio degli Israeliti)  

 

 

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. 

Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».



Il Giordano, fiume biblico per eccelenza, è formato dalla confluenza di tre sorgenti, Hasbeya, Baniyas e Leddan che nascono a 150m di altitudine ai piedi del massiccio dell'Hermon.
Dopo un tratto iniziale, il fiume precipita in una stretta gola e raggiunge rapidamente il lago di Tiberiade a -257 m sotto il livello del Mediterraneo. Dal lago poi esce per raggiungere infine il Mar Morto. All'imboccatura si trova a -304m sotto il livello del Mediterraneo. La cosidetta "fossa giordanica" raggiunge dentro il Mar Morto una profondità di -793m.

La valle del Giordano è delimitata da monti che raggiungono l'altezza di circa 900m: le alture del Golan, i monti Galaad, Ammon e Moab a est; i monti della Galilea, della Samaria e della Giudea a ovest.

 

 


 

MONTE TABOR

Mt 17, 1-13 (v.: 2 Pt 1,16-18)  Basilica della Trasfigurazione

Mt 17, 1-13 - Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia».

Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti». Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

Il monte sorge a nord-est della pianura di Esdrelon. E' alto 588m. Prima dell'arrivo degli Israeliti sul Tabor esisteva un santuario cananeo i cui resti sono visibili nella cripta della basilica.

Fortificato da Giuseppe Flavio durante la prima rivolta giudaica (66-70), fu occupato e smantellato da Vespasiano. I bizantini tra V e VI sec. vi eressero tre basiliche ed i crociati, sui ruderi bizantini, edificarono una basilica e un monastero. Il santuario rimase poi abbandonato fino al 1631 quando ne presero possesso i Francescani. La Basilica attuale, dei fratelli Barluzzi, fu inaugurata nel 1924.

 


 

TABGA

Gv 21, 15-19 - Gesù Risorto (v.: Mt 14, 13-21 - la moltiplicazione dei pani e dei pesci)  Primato di Pietro

Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle».

Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».

Il nome Tabga è una deformazione araba del greco Heptapegon indicante le sette sorgenti d'acqua che nascono sulla sponda nord-occidentale del lago di Tiberiade.

Nel I sec. l'area dove sorge la chiesetta era una cava di pietre. Il primo edificio sacro fu eretto tra il IV e V sec., distrutto dall'invasione persiana. Tra il VII e metà del XIII sec. vi fua la costruzione di altre tre chiese. Dopo l'ultima distruzione il santuario restò abbandonato fino al 1933 quando i Francescani costruirono la chiesetta attuale.

Nelle immediate vicinanze vi è la chiesetta della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

 

 


 

 

 

GERUSALEMME (fondazione del dio Shalem)

L'importanza di Gerusalemme è essenzialmente legata agli eventi religiosi che vi sono avvenuti e agli uomini che li hanno vissuti. I primi insediamenti sull'Ofel risalgono al III millennio a.C. Ai Cananei successero i Gebusei, clan amorreo che dominò fino al 1000 a.C. circa.

Alcune date storiche della città:

* ...: Melchisedk, re di Salem (v. Gn 14, 18-20)
* 1000 circa: David s'impadronisce di Sion e vi trasferisce l'arca (v. 2 S 5, 6-12 e 6, 12-23);
* 960 circa: Salomone costruisce il suo palazzo e il Tempio (v. 1 Re 6,7);
* 598 e 587: la città è presa dai Caldei ed i suoi abitanti vengono deportati (v. 2 Re 24,10-16 e 25, 1-21).

* 538: primo ritorno dei deportati (v. Esd 2, 1-2);
* 515: termina l'edificazione del nuovo Tempio (v. Esd 6, 14-18);
* 170: Antioco IV edifica al fortezza Acra a ovest del Tempio (v. 1 Mac 1, 29-35). Diverrà il palazzo degli Asmonei;
* 142: Simone Maccabeo s'impadronisce dell'Acra (v. 1 Mac 13, 29-52).

* 63: Pompeo s'impadronisce della città e smantella le mura;
* 37: Erode il Grande occupa Gerusalemme e costruisce la fortezza Antonia e il Palazzo reale;
* 20 a.C.-63 d.C.: ricostruzione del Tempio da parte di Erode;
* 7-6 a.C. circa: nascita di Gesù.

* 30: morte di Gesù;
* 49: concilio apostolico di Gerusalemme (v. At 15 - Gal 2, 1-10)
* 70: rivolta dei Giudei contro i Romani. Gerusalemme è presa e distrutta da Tito.

* 335: in epoca bizantina è consacrato, sotto il governo di Costantino, un santuario innalzato a posto della tomba di Cristo e del calvario;
* 458: concilio di Calcedonia. Gerusalemme diviene sede patriarcale;
* 614: la città è presa e incendiata dai Persiani di Cosroe.

* 638: inizio del periodo arabo. La città è presa da parte del califfo Omar;
* 687: la Moschea della Roccia costruita dal sultano Abd el-Malik;
* 1009: Hakim, califfo-dio, distrugge tutti i luoghi santi cristiani.

* 15 luglio 1099: presa di Gerusalemme da parte dei crociati;
* 15 luglio 1149: consacrazione del Santo Sepolcro;
* 20 ottobre 1187: Saladino di impadronisce della città dopo aver sconfitto l'armata dei crociati;
* 15 agosto 1516: Gerusalemme è nelle mani dei Tuchi ottomani. Costruzione delle mura attuali per opera di Solimano il Magnifico.

*  2 novembre 1917: dichiarazione di Balfour in favore del Sionismo (Focolare nazionale giudeo in Palestina);
*  9 dicembre 1917: presa di Gerusalemme da parte dell'armata britannica;
* 15 maggio 1948: proclamazione a Tel Aviv della nascita dello Stato d'Israele;
* 4-6 gennaio 1964: pellegrinaggio di Paolo VI in Terra Santa.


 

CENACOLO o MONTE SION 

Mc 14, 17-25 Ultima cena - Gv 13, 2-17 Lavanda dei piedi Cenacolo

Mc 14, 17-25 - Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?». Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!».

Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.
In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».


Gv 13, 2-17 - Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,
si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».

Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.
Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.

In origine Sion era il nome che portava l'acropoli gebusea occupata da David. Successivamente tale denominazione fu attibuita prima alla collina orientale con il Tempio e poi a tutta Gerusalemme. Con il Cristianesimo il nome Sion sarà riservato alla parte sud della collina fuori le mura occupata dal Cenacolo.

Dopo l'Ascensione, il Sion diventa il centro di riunione della prima comunità cristiana. Sul luogo viene eretta una chiesetta in ricordo della Pentecoste. Verso la metà del IV sec., in periodo bizantino, vi fu costruita una grande chiesa chiamata la Santa Sion, chiesa dove nel VI sec. si fissò definitivamente il ricordo dell'ultima cena, unitamente a quello della Pentecoste e della Dormizione della Vergine.

Nel periodo crociato, sopra le rovine della basilica bizantina distrutta dal sultano Hakim (1009), i crociati eressero una grande chiesa denominata "Mater omnium ecclesiarum", distrutta poi dai Karismini (1244).

Nel 1335 a seguito dell'acquisto del posta da parte di Sancia di Napoli, i Francescani ne prendono possesso e vi costruiscono una chiesa e un convento che diviene la prima sede del Superiore della Custodia di Terra Santa. In seguito a dissensi tra Francescani e Musulmani, il santuario cadde nel 1551 in mano a questi ultimi. Nell'interno del complesso architettonico si conserva un piccolo chiostro dell'antico convento francescano. L'attuale chiesa della Dormizione risale al 1910.

 

 


 

GETSEMANI (pressoio dell'olio) - Monte degli Olivi

Mt 26, 36-46 (v.: Gv 18, 2-12 e Mc 14, 43-52 - Arresto di Gesù) Agonia e preghiera

Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia.
Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».

GETSEMANI
Giardino ai piedi del Monte degli Olivi, lungo la valle del Cedron o di Giosafat, i Giudeo-cristiani conservano il ricordo della "grotta del frantoio" dove Gesù era solito ritirarsi quando sostava in Gerusalemme. Verso il III - IV sec. inizia la venerazione della "roccia dell'agonia" su cui fu eretta, nel IV secolo, una basilica a tre navate. Distrutta dai Persiani nel 614, fu in seguito restaurata. All'arrivo dei Crociati, sul posto vi era un modesto oratorio sostituito poi da una nuova chiesa intitolata al Salvatore. L'attuale basilica, terminata nel 1924, è del Barluzzi. Gli scavi hanno riportato alla luce le fondazioni dei precedenti edifici sacri.

Presso la grotta del frantoio si trova la tomba della Madonna, tomba venerata fin dai primi tempi del Cristianesimo dalla comunità giudeo-cristiana di Gerusalemme. Sul posto i bizantini costruirono nel IV sec. una chiesa con cripta. Restaurata dai crociati, fu distrutta da Saladino. Dell'antica costruzione non resta che il primitivo santuario, ipogeo, al quale di accede mediante una grandiosa gradinata opera dei crociati.

ELEONA - Pater Noster
La basilica che portava questo nome era stata costruita da S.Elena nel 326 e sorgeva presso la sommità del Monte degli Olivi. Varie volrte ricostruita, l'ultima volta dai Crociati nel 1150, fu nuovamente distrutta dai musulmani. Nella cripta dell'antica basilica si venera la grotta del Pater, preghiera riprodotta in 62 lingue nel chiostro adiacente.

DOMINUS FLEVIT
Il santuario sorge a metà costa del monte degli Olivi. Gli scavi del 1953-55 hanno portato alla luce resti di una antica necropoli dell'epoca romana e giudeo-cristiana. Alcune tombe risalgono al II millennio. La chiesetta attuale, eretta su resti bizantini, è del Barluzzi.

 


 

LA VIA DOLOROSA

Lc 23, 27-31  (v.: Mt 27, 15-60 - Gv 19, 13-42 - Mc 15, 6-47) Via Crucis

 

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
Allora cominceranno a dire ai monti:
Cadete su di noi!
e ai colli:
Copriteci!
Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Il percorso attuale inizia presso la Flagellazione (cortile di una scuola musulmana) e dopo aver seguito il tracciato delle mura dell'epoca del Signore, raggiunge al porta di Efraim (attuale ospizio russo) e termina al Santo Sepolcro.

La pia devozione è iniziata nel XIII sec. si è affermata soprattutto nel XV sec.

  


 

GOLGOTA (calvario, cranio)

Gv 19, 17-22.28-30 Crocifissione, morte

Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».  Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».

Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.


Piccolo sperone roccioso alto 5m appena fuori le mura della città, destinato, durante l'occupazione romana, alle esecuzioni capitali (crocifissione).

Dopo l'erezione della nuova cinta di mura con Agrippa I (41-44), il Golgota venne incluso nel perimetro della cittò. Nel 135 con la nuova città di Aelia Capitolina, fece parte del foro e vi fu edificata un edicola a Venere Ishtar. Nel complesso architettonico costantiniano sul Golgota, lasciato isolato e scoperto, fu issata una croce simbolica. I crociati inclusero il luogo nel grandioso edificio sacro che racchiudeva tutti i ricordi della passione.

 

 


 

SANTO SEPOLCRO

Mt  27, 59-61 (Deposizione) - Gv 20, 1-18 (Resurrezione) Deposizione e Resurrezione

Mt  27, 59-61 - Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria.



Gv 20, 1-18 - Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».

Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.
I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.

Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.


Il luogo fu venerato fin dai primi tempi del Cristianesimo. Con la costruzione del terzo muro (41-44) venne incluso nella città.

Nel 325, riportando il luogo alla sua configurazione originaria, vi fu innalzato un grandioso complesso architettonico che si estendeva da est a ovest su un centinaio di metri, che comprendeva: l'Anastasi, una grande rotonda con cupola al di sopra del sepolcro; davanti un largo atrio a portico che racchiudeva il Calvario; una basilica a cinque navate (il Martirio) di cui la cappella dell'invenzione della croce costituiva la cripta; infine un secondo atrio con l'entrata nel Cardo Maximus. Fu distrutto quasi completamente nel 1009 dal califfo Hakim.

Dopo i resturi dell'Anastasi sotto l'imperatore Costantino Monomaco (1048). il 15 luglio 1149 veniva inaugurata la basilica romanica costruita dai crociati, che attraverso le vicissitudini di otto secoli, è giunta fino a noi.

    


 

EMMAUS EL-QUBEIBEH (piccola cupola)

Lc 24, 13-16.25-34 - I due discepoli di Emmaus Manifestazione di Gesù

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus,
e conversavano di tutto quello che era accaduto.
Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.

Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 

L'antico villaggio di Emmaus è posto a 12 km a nord-ovest di Gerusalemme. Sorto in epoca ellenistica (III sec a.C.) continuò ad essere abitato nel corso degli anni, dal periodo romano fino a quello crociato. 

Il nome el-Qubeibeh (piccola cupola) dato all'attuale villaggio, spostato molto più a est di quello antico, è di orgine araba posteriore ai crociati. La basilica del 1901 è stata eretta sui resti della chiesa crociata.

 

 


 

 

ASCENSIONE 

At 1, 6-11 Santuario dell'Ascensione

Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».

Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

Il Santuario di trova sulla sommità del monte degli Ulivi, monte considerato sacro e attraversato con frequenza da Gesù.

Il primo edificio sacro fu eretto verso il 378 dalla ricca matrona Pomenia: conosciuto con il nome di Imbomon, era costituito da un monumento a forma di rotonda con duplice portico coperto. Al centro era racchiusa la roccia sacra. Rinnovato dai crociati in forma ottagonale, fu inserito in una fortezza protezione. L'edicola attuale fu trasformata in moschea da Saladino.

 

 


 

 

 

IL TEMPIO

1 Re 8, 1-13 (v.: N.T. Mt 21, 12-17 cacciata dei venditori dal Tempio) Crocifissione, morte

Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. Tutto Israele si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese.

Presenti tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda.
Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano. I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto. Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci sono fino ad oggi. Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese d'Egitto.

Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì il tempio
e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio.
Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare sulla nube.
Io ti ho costruito una casa potente,
un luogo per la tua dimora perenne».


La parte superiore del monte Moria, compreso tra le alture di Betesda e l'Olef, tra il Cedron e il Tyropeon, è occupata dalla spianata del Tempio, vasta area di 500x300m. La cima, costituita dalla roccia sacra, è racchiusa sotto la cupola dorata (Qubbet as-Sakhra) della moschea di Omar. Tutta la spianata (in arabo Haram esh-Sherif) è, dopo la Mecca e Medina, il più importante e significativo luogo di preghiera per i musulmani.

Il Tempio era considerato dai Giudei il cuore della nazione e come tale fu legato a tutti gli avvenimenti della storia religiosa e politica del popolo ebreo.
- Il I Tempio fu costruito da Salomone del 969 a.C.; vi si svolse la vita liturgica fino al 587, anno in cui fu incendiato e scomparve l'Arca dell'Alleanza.
- Il II Tempio fu costruio tra il 515 e il 510 dopo il ritorno dall'esilio e grazie all'editto di Ciro di Persia (538). Restò in piedi fino ad Erode il Grande.
- Il III Tempio fu iniziato nel 20 a.C. e terminato nel 64 d.C. Costruito tutto in pietra e in varie parti rivestito d'oro, fu incendiato e distrutto in occasione della prima rivolta giudaica (70 d.C.)

La spianata dove sorgeva il Tempio è divenuta, dopo l'occupazione musulmana (638), luogo sacro islamico. L'unica parte rimista in piedi del Tempio Erodiano è il muro ovest, il cosidetto Muro del Pianto, luogo santo per eccellenza della religione giudaica.

Muro del Pianto

 


 

MAR MORTO

Gn 19, 1-11.17-25 - Sodoma e Gomorra (v.: Gn 14, 1-12 - Lot)  ...o del sale, o dell'Araba, o di Lot

I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. E disse: «Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza». Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e così mangiarono.

Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: «No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto». Ma quelli risposero: «Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!». E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero il battente; quanto agli uomini che erano alla porta della casa, essi li colpirono con un abbaglio accecante dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta.

Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». Ma Lot gli disse: «No, mio Signore! Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. Vedi questa città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva». Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Zoar. Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo.


Il Mar Morto è un lago dalle caratteristiche uniche formatosi nell'era terziaria. La superficie è a 392m sotto il livello del mare Mediterraneo. E' lungo 80km e largo 16km ed è diviso dalla penisola detta el-Lisan in due parti disuguali: la parte nord raggiune una profondità di circa 400m e quella sud di circa 10m.

Oltre ai fiumi Giordano e Arnon, è alimentato da diverse sorgenti e, durante la stagione delle piogge, da molti torrenti. Nonostante riceva circa 6Ml di metri cubi d'acqua al giorno, il suo livello resta quasi sempre lo stesso a causa della forte evaporazione causata dalle alte temperature della zona. La salinità raggiunge il 25% rendendo impossibile qualsiasi forma di vita. Le sponde sono brulle ad eccezione di qualche oasi.
Importanti sono gli insediamenti industriali per l'estrazione del sodio, della potassa, del magnesio e dei solfatti. Sono sorti anche centri termali per sfruttare le sorgenti di acque solforose.

Il lago ha diversi nomi: nella Bibbia è chiamato "Mare di Sale", "Mare dell'Araba", "Mare orientale", "Mare della pianura"; Giuseppe Flavio lo chiama "Mare asfaltide". I beduini preferiscono chiamarlo "Mare di Lot".

La pentapoli con Sodoma e Gomorra occupava l'estremo limite sud del Mar Morto.

 


 

BETEL

A.T. Gn 28, 10-22 - Visione di Giobbe Terribilis est locus iste
Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.
Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto».

Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima».


Antica città a 19 km a nord di Gerusalemme chiamata Luz ed importanta luogo di culto cananeo. Abitato fin dal III millennio a.C., vi sono stati trovati 12 strati d'insediamenti umani.

Il ricordo di Betel, legato in modo particolare ai patriarchi, segna una tappa fondamentale nella storia della salvezza.

 


 

CARMELO

A.T. 1 Re 18, 20-40 - Elia e i profeti di Baal Giardino

Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo.
Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».

Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto.
Essendo già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà». Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue.
Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione.

Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò.

 

Il Carmelo è formato da una catena montuosa che parte dalla città di Haifa sul Mediterraneo e si inoltra per 25km nella pianura di Esdrelon in direzione sud-est. L'esplorazione delle numerose grotte persenti nel lato verso il mare, ha fatto scoprire circa una decina di scheletri umani (definiti dell'Uomo del Carmelo) e abbondante materiale litico risalente all'epoca preistorica.

Il Carmelo entra nella storia con la vittoria sui Cananei da parte del faraone Tutmosis III nel 1479 a.C. Ritenuto sacro fin dalla più remota antichità, dai Cananei era chiamato il Capo Santo e dai Greci la Sacra Montagna di Zeus. Il culto pagano veniva praticato nella grotta dedicata ad Adone; in seguito detto culto fu sostituito dal ricordo del profeta Elia: sulla cima sud-est sorge un santuario a memoria del sacrificio causato dalla lotta tra Elia ed i profeti di Baal.

Fin dai primi secoli del Cristianesimo le grotte del Carmelo divennero dimora di anacoreti. Al tempo dei crociati con la nascita dell'ordine dei Carmelitani, figli spirituali di Elia, il Carmelo conobbe un periodo di intensa vita mistica e spirituale. Abbandonato nel 1291 con la caduta del regno latino, i Carmelitani vi fecero ritorno nel 1631. Il convento attuale del 1827-1851, fu costruito intorno alla grotta di Elia.

 

 


 

GERICO

Gs 6,1-16 - Caduta delle mura (v.: N.T. Lc 19,1-10 - Zaccheo) La città

Ora Gerico era saldamente sbarrata dinanzi agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. Disse il Signore a Giosuè: «Vedi, io ti metto in mano Gerico e il suo re. Voi tutti prodi guerrieri, tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città, facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe. Quando si suonerà il corno dell'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo entrerà, ciascuno diritto davanti a sé».

Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro: «Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore». Disse al popolo: «Mettetevi in marcia e girate intorno alla città e il gruppo armato passi davanti all'arca del Signore». Come Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe d'ariete davanti al Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca dell'alleanza del Signore li seguiva;
l'avanguardia precedeva i sacerdoti che suonavano le trombe e la retroguardia seguiva l'arca; si procedeva a suon di tromba. Al popolo Giosuè aveva ordinato: «Non urlate, non fate neppur sentire la voce e non una parola esca dalla vostra bocca finché vi dirò: Lanciate il grido di guerra, allora griderete». L'arca del Signore girò intorno alla città facendo il circuito una volta, poi tornarono nell'accampamento e passarono la notte nell'accampamento.

Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore;
i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di ariete davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe; l'avanguardia li precedeva e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si marciava a suon di tromba. Girarono intorno alla città, il secondo giorno, una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni. Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città. Alla settima volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuè disse al popolo: «Lanciate il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la città».

GERICO PRIMITIVA
L'antica città sorgeva presso la fontana di Eliseo a 37 km a nord-est di Gerusalemme. Essendo stata fondata prima dell'8000 a.C. sembra che sia da ritenersi la più antica città del mondo. E dei vari millenni è rimasta traccia:
8000-7000: resti di un santuario, prima costruzione in pietra finora conosciuta, e la più antica torre fortificata di 9m di diametro;
7000-6000: resti di costruzioni in mattoni e lavorazioni di creta;
6000-3000: varie invasioni e distruzioni. Invenzione della ceramica;
3000-1500: importante nodo stradale per le carovane; nel 1850 circa, la città è occupata dai Cananei;
1500-1200: ridotta ad mucchio di rovine, è occupata dagli Israeliti fino all'avvento di Erode il Grande.


dalla GERICO ERODIANA alla MODERNA
La città sorgeva allo sbocco del wadi el-Kelt, parecchi km a sud della primitiva Gerico. Erode il Grande, dopo averla arricchita di ippodromo, teatro, piscine e ville lussuose, la fece sua residenza invernale. Quì egli morì nel 4 a.C.villaggio periferia

La località costituiva centro di raduno di pellegrini che in occasione delle feste salivano a Gerusalemme. Durante il periodo bizzantino fu ricca di chiese e monasteri. Il suo declino cominciò con l'invasione di Cosroe (614).

La Gerico moderna sorge sulle rovine di quella bizantina e crociata. La rinascita è cominciata nel XVIII sec.